kiotty
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Posted - 07/02/2006 : 18:44:23
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Mi sono collegata al sito dell’AIN per vedere a che punto fosse l’iter x l’istituzione del “fantomatico” albo dei naturalisti e, leggendo un po’ qua e là nel forum, mi sono accorta che moltissimi messaggi parlano della “s****ta” figura del naturalista, di quanto sia praticamente “impossibile” lavorare, ecc…Vorrei chiedere a questi ragazzi: “ma avete mai pensato alla grossa opportunità di mettervi in proprio, di realizzare una, anche piccola, realtà imprenditoriale? Di realizzare, magari, un vecchio sogno?”. Di questi tempi sperare nel colpo di fortuna di trovare un posto fisso, magari in qualche amministrazione pubblica, o frustrarsi nelle lunghe, interminabili graduatorie per un posto come insegnante, è assolutamente improponibile. Quando, qualche anno fa, mi sono laureata in sc. naturali mi sono fatta la fatidica domanda: “e ora cosa faccio?”. Dopo la fase “autocommiserativa-pessimista” tipica da post-laurea, mi sono seduta a tavolino con me stessa e, dopo un lungo ed estenuante mono-dibattito, sono giunta a queste conclusioni: 1) Chissà quanti anni passeranno prima di trovare qualcosa di decente che mi permetta di campare dignitosamente, imbottendomi nel frattempo di corsi, master, stage, siss, nella speranza di essere “notata” da qualche ente pubblico; 2) Chissà quanti soldi spenderò (anzi farò spendere ai miei genitori, che già si sono “salassati” con le tasse universitarie) per questa preziosa “imbottitura”; 3) Allo stato attuale, l’unica risorsa che ho a disposizione è “me stessa”. Risultato: piena di timori ed incertezze, ho deciso di concretizzare una mia passione ed ho deciso così di partecipare ad un bando della mia regione (la Puglia) per l’imprenditoria femminile (nelle regioni obiettivo 1 ti danno quasi tutto a fondo perduto) e, con i soldi comunitari (che sono anche miei…), e con i soldi che i miei genitori avrebbero dovuto darmi per pagarmi un eventuale master o una siss, ho messo su una piccola coltivazione biologica di piante officinali, ideali per il clima pugliese. Chiaramente, ho dovuto un minimo formarmi (qualche mese in un’azienda Toscana affermata che fa la stessa attività) e….sono partita. Per non farla troppo lunga, dopo i primi diciamo 2 anni, 2 anni e mezzo di difficoltà “fisiologiche” tipiche di un’attività in proprio che decolla, quest’anno ho fatto i primi investimenti da sola: ho assunto stabilmente due persone (prima, oltre a me e mio padre, mi davano una mano le stesse due persone saltuariamente) ed una stagionalmente ed ho ordinato un piccolo distillatore per estrarre gli oli essenziali da destinare al mercato della cosmesi naturale. Ho impiegato lo stesso tempo e più o meno lo stesso denaro che avrei “sprecato” dietro a master e siss ed ora ho un’attività tutta mia e che mi piace da morire! Il messaggio che vorrei far passare è quello di “rischiare”, di non piangersi addosso e di darsi da fare perchè “se Maometto non va alla montagna….”. In bocca al lupo a tutti e su con la vita! Silvia.
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